Il signor Guglielmo abita nei boschi e ha molta paura dei ladri.
Il signor Guglielmo non è ricco, ma i ladri come facevano a saperlo?
Pensa e ripensa ha deciso di scrivere un cartello e di metterlo sulla porta:
“Si pregano i ladri di suonare il campanello. Essi saranno lasciati entrare liberamente e potranno vedere che qui non c’è proprio niente da rubare”.
(di notte suonate a lungo, perchè ho il sonno molto duro)
Firmato: Signor Guglielmo.”
Una notte si sente il campanello suonare.
Il signor Guglielmo corre a vedere chi è.
-Siamo i ladri!- Sente gridare.
-Vengo subito!- dice il Signor Guglielmo.
Corre ad aprire la porta, i ladri entrano con la barba finta e la maschera sugli occhi.
Il signor Guglielmo fa visitare loro tutta la casa e i ladri possono vedere che non c’è proprio niente da rubare, neanche un gioiellino grosso come un
grano di riso.
Brontolano un po’ e poi se ne vanno.
“Benedetto quel cartello!” pensa il signor Guglielmo.
Adesso i ladri vengono spesso a trovarlo. Ce ne sono di tutte le qualità.
Quando vede che i ladri sono poveri, il signor Guglielmo regala loro qualche cosa: un pezzo di sapone, una lametta per fare la barba, un po’ di pane e formaggio.
I ladri sono sempre gentili con lui e prima di andarsene gli fanno un inchino.
(da: G. Rodari, Prime fiabe e filastrocche, Torino, Einaudi ragazzi, 1993)
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